Assedio di Kaifeng (1232-1233)

Assedio di Kaifeng
parte della campagna mongola contro i Jin
Le manovre mongole di conquista dell'impero Jīn
Data1232-1233
LuogoKaifeng, nel Henan (Cina)
EsitoVittoria mongola
Modifiche territorialiI mongoli occupano l'impero Jīn
Schieramenti
Comandanti
SubedeiImperatore Aizong
Effettivi
Ignoticirca 100.000
Perdite
IgnotiMigliaia di soldati e civili massacrati
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L'assedio di Kaifeng (1232-1233) permise all'impero mongolo di conquistare Kaifeng, allora Bianjing, capitale della Dinastia Jīn. I Mongoli ed i Jīn (di etnia Jurchen) erano in guerra da quasi due decenni, da quando, nel 1211 i Jīn rifiutarono il vassallaggio nei confronti di Gengis Khan. Ögödei Khan, figlio ed erede di Gengis, inviò due eserciti ad assediare Kaifeng, uno guidato da lui stesso e l'altro da suo fratello Tolui. Il comando delle forze mongole, una volta confluite in un unico esercito, fu affidato al valente generale Subedei. I mongoli arrivarono sotto le mura di Kaifeng l'8 aprile 1232.

L'assedio privò la città di risorse e i suoi abitanti furono assaliti da carestie e malattie. I soldati Jīn difesero la città con lance da fuoco e bombe di polvere da sparo, uccidendo molti mongoli e ferendone gravemente altri. I Jīn cercarono di negoziare un trattato di pace ma l'assassinio di un diplomatico mongolo vanificò tali sforzi. L'imperatore Aizong di Jin fuggì dalla capitale, riparando a Caizhou, affidando Kaifeng al generale Cui Li che giustiziò i lealisti dell'imperatore e si arrese prontamente ai mongoli. Subedei entrò a Kaifeng il 9 maggio 1233 e la saccheggiò.

La dinastia Jīn cadde poco dopo, quando Aizong si suicidò e Caizhou fu conquistata (1234).


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